Stand ISIA al Salone Satellite 2009

Pubblicato: 22 Maggio 2009
Salone Satellite – Padiglione 22 Stand E41



L’ISIA di Firenze è presente al Salone Satellite con uno stand progettato, gestito e allestito materialmente dagli studenti, sotto la guida dei docenti e con il contributo organizzativo dell’ISIA.

L’idea nasce dal concetto di piega, elemento comune dei progetti esposti allo stand ed elemento centrale nell’ottica di un design flessibile, che si pone l’obiettivo di trovare soluzioni per migliorare e ottimizzare l’interazione uomo-oggetto-spazio. Il termine piega è carico di un importante valore semantico, essendo la radice da cui derivano etimologicamente molte parole (amplesso, applicare, complicare, dispiegare, esplicare, implicare, plesso, plica, replicare, ripiegare, spiegare, molte-plice). Tra queste parole abbiamo individuato nel termine MOLTEPLICE il filo conduttore che lega i diversi livelli di lettura proposti nello stand Isia.
Il concetto di molteplicità può essere interpretato, infatti, secondo diversi punti di vista:
formazione: molteplicità intesa come insieme di esperienze individuali degli studenti (provenienti da formazioni diverse), diversità degli approcci progettuali proposti nei diversi corsi, varietà delle materie, confronto e sviluppo di nuove forme di comunicazione;
design: molteplicità intesa nel senso di una nuova prospettiva progettuale che reinterpreta l’interazione tra gli oggetti e lo spazio per trovare soluzioni alle nuove esigenze dell’uomo;
società: molteplicità intesa come elemento caratterizzante della società contemporanea dove il confronto tra codici e culture diverse, la circolazione reticolare delle informazioni, la tendenza al nomadismo, sia fisico che mentale, creano nuovi spunti e spazi progettuali per il designer.



All’interno dello stand sono stati esposti progetti nati da un workshop di tre settimane svolto all’interno del corso di Interior Design del Prof. Franco Raggi, organizzato in occasione del Design Competition “Scenari di Innovazione” per la progettazione di oggettistica e complementi di arredo promosso da Artex, Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana, in collaborazione con le Associazioni di Categoria – CNA Toscana e Confartigianato Imprese Toscana.

I temi sono:
    •    Estensione della durata dei prodotti (Packaging, Narrazione e tecnologia, Progettare per la crescita fisica e culturale, Trasversabilità e/o trasformabilità del prodotto)
    •    Utilizzo di materiali della tradizione, rinnovabili e biocompatibili uniti alla valorizzazione delle produzioni locali (Materiali della tradizione, Materiali naturali rinnovabili e biocompatibili)
    •    Utilizzo di tecnologie consolidate provenienti da altri settori (compatibili con i sistemi produttivi della piccola e media impresa)

Il contesto di riferimento del concorso è la realtà evoluta dell’artigianato industriale Toscano. Sulla base degli input di bando legati ai temi della sostenibilità sono stati individuati scelti i temi di progetto e gli ambiti artigianali e tecnici sui quali lavorare. 
Il tema specifico di progetto dato dal corso sarà invece fare pieghevole o con termine anglosassone fare Collapsible. Questo termine è più ricco ed estensivo rispetto a pieghevole in quanto induce la tematica della compattabilità degli oggetti con funzionalità temporanea e volumetria variabile.
Questa differenza comporta l’estensione del concetto di “piega” dalla sua semplice applicazione a elementi lineari o superfici bidimensionali a forme più complesse, che attraverso l’atto della piegatura rivelano una realtà tridimensionale strutturata.
La compattazione di oggetti collassabili attiene invece ad un atto di compressione pluridirezionale il cui archetipo è nella tecnologia delle strutture pneumatiche. 
Trasferito ad altra tecnologia il progetto si può estendere al vasto panorama di oggetti dove “pelle” e “struttura” rimangono visivamente e materialmente differenziati e dove il mondo del tessile, delle superfici elastiche e quello delle strutture spaziali modulari e leggere diviene il contesto tecnologico di riferimento. 
Questo binomio pelle/struttura di origini antropologiche antiche è alla base di quasi tutte le strutture abitative nomadi. 
Il suo fascino risiede nell’economia d’uso e nella filosofia flessibile che ne detta a seconda delle necessità le condizioni di occupazione di spazio. In parole povere: ciò che serve dove serve e quando serve.
Presentiamo, alla luce di questo presupposto, progetti di oggetti, complementi e arredi immaginati per una utopica casa pieghevole e contenenti ognuno un quoziente di intelligente flessibilità spaziale.

Alcuni dei progetti presenti esposti:
Paka Bed Room
Tubiamo
Ca-ciucco
Asterisma
Bocs


Un ringraziamento a:

Artex
Fasem
Grazzini
Vani