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All’ISIA di Firenze la prima interazione armonico-melodica tra una intelligenza artificiale e un umano

Pubblicato: 12 Agosto 2021

L’esperimento, primo al mondo, è stato presentato con un testimonial d’eccezione, il musicista e compositore Marco Castoldi in arte Morgan

L’intelligenza artificiale (abbreviata come AI) sarà la protagonista dello sviluppo tecnologico dei prossimi decenni ma più in generale impatterà su diversi ambiti della società, del lavoro, delle organizzazioni. Tutti gli analisti internazionali stanno dando una grandissima importanza alla ricerca e alle applicazioni della AI per lo sviluppo non solo in ambito industriale ma anche a supporto delle decisioni, della diagnostica e più in generale delle scelte.

Dallo scorso anno ISIA, Istituto statale di livello universitario di Firenze che offre corsi triennali e specialistici in design del prodotto e della comunicazione, ha avviato il progetto AI ISIA che è stato il primo laboratorio di ricerca nell’ambito delle applicazioni dell’AI nel design, nella comunicazione e nelle arti. Con tale obiettivo si è costituito un Comitato Scientifico, presieduto dal prof. Maurizio Galluzzo, che annovera tra i suoi membri ricercatori di importanti imprese internazionali, laboratori di ricerca pubblici, privati e università. Lo scopo è quello di esplorare, sperimentare ed applicare l’AI nelle diverse discipline della creatività e della comunicazione, sviluppare tesi di laurea e di ricerca, funzionare da punto di riferimento per il mondo dell’AI a livello italiano ed internazionale in questi settori.

Nei giorni scorsi, durante un seminario organizzato da ISIA e AI ISIA insieme a ricercatori, musicisti, studenti e con la presenza e partecipazione del musicista Marco Castoldi in arte Morgan, sono stati presentati per la prima volta al mondo le ricerche ed alcune sperimentazioni.

Foto di Marco Castoldi, in arte Morgan
Marco Castoldi, in arte Morgan – Foto: www.italian.tech

Il maestro jazz Antonio Gallucci ha duettato in tempo reale con Obernaut01, una intelligenza artificiale progettata e messa punto dal ricercatore e compositore Francesco Bardozzo in arte Oberlunar componente del Neurone Lab dell’Università di Salerno e membro del Comitato Scientifico di AI ISIA.

L’evento, introdotto dal prof. Francesco Fumelli, Direttore di ISIA Firenze ha costituito un primato assoluto di una intelligenza artificiale che genera nuove composizioni in tempo reale e duetta con musicisti.

Antonio Gallucci ha sottolineato come l’improvvisazione abbia avuto una curva di apprendimento molto veloce e come, pur essendo stata una prova di elevata difficoltà, Obernaut01 abbia “imparato” in maniera veloce. Sul progetto Francesco Bardozzo lavora da tempo e fino a questo momento aveva sperimentato in pubblico solo alcuni frammenti ma che sono stati sufficienti per creare una attenzione del pubblico e della critica.

Foto di Antonio Gallucci
Antonio Gallucci, maestro jazz

Il prof. Maurizio Galluzzo, nel corso del seminario, ha indicato come questa relazione artistica tra l’intelligenza umana e quella artificiale siano un primo ma significativo passo in avanti nella ricerca delle applicazioni di AI e di come questo progetto abbia un’ambizione allineata con la capacità del team che sta operando.

Francesco Bardozzo, in arte Oberlunar, già conosciuto nel mondo della musica grazie ad un suo recente album di piano sperimentale ed AI (Adhal 2020) dichiara che: “Con questo esperimento è stato stabilito il primo vero contatto armonico/melodico di una rete neurale con un essere umano in tempo reale. Sia in termini di significatività che di profondità musicale, l’improvvisazione di Antonio Gallucci con Obernaut01 per certi versi è stata simile ad una epifania di Joyce.”

Francesco Bardozzo, che ha sempre progettato i suoi modelli musico-neuronali ispirandosi alle ricerche di Douglas Hofstadter sugli strani anelli, guardando ad alcuni concetti cardinali sull’autoreferenzialità, riflessività ed antiparallelismo del linguaggio musicale ha sottolineato come l’anteprima del The Jorgan File di Morgan, una ricerca multi-modale ed ancora non pubblicata sulla scienza della composizione moderna sia stata di ispirazione.

Foto di Francesco Bardozzo
Francesco Bardozzo, ricercatore e compositore

Durante il debriefing al termine dell’esecuzione Antonio Gallucci ha spiegato come nell’improvvisare con Obernaut01 abbia dovuto cambiare radicalmente il modo di pensare alle note che produceva spostando le relazioni con il centro tonale su colori diversi. Ha sottolineato come il risultato ottenuto vada oltre l’avanguardia jazz, scatenando sensazioni alienanti. Il pensiero comune è quello che Obernaut01 non abbia affatto prodotto musica seriale o sterile in termini di consapevolezza e coscienza. Fondamentalmente l’impressione è stata quella che l’intelligenza artificiale abbia concepito un modo tutto suo di produrre musica tramite un ragionamento complesso e, sovente, di difficile comprensione tramite il filtro umano. In termini tecnici, Francesco Bardozzo, definisce il ragionamento musicale sviluppato nella AI come scientificamente definito nel suo cosiddetto spazio latente, simile ad un mondo delle idee.

Sempre Francesco Bardozzo sottolinea la tecnica utilizzata “Ho addestrato la rete neurale con alcuni brani di Scott Joplin, Louis Armstrong e Michel Petrucciani ma avrei potuto, alternativamente, addestrarla su Johann Sebastian Bach oppure su Altrove di Morgan. Il potere adattativo e generalizzante di questa rete la rende fondamentalmente pronta a qualsiasi genere musicale“.

Al di là del successo stabilito da questo primo contatto, Morgan e Oberlunar si sono interrogati sulla possibilità che Obernaut01 ingenerasse una sorta di transfert emotivo nell’ascoltatore. Obelunar racconta che: “Nei diversi confronti con Morgan, abbiamo sviluppato una procedura per valutare il grado di intelligenza musicale generato dalla macchina. Questo tipo di test esiste in forma più generale ma, non è stato mai definito per quanto riguarda il linguaggio semantico musicale.

All’evento ha partecipato attivamente il musicista e cantante Morgan che ha sottolineato come la sperimentazione non solo sia un’occasione per riconsiderare le dinamiche musicali ma più in generale per studiare, comporre e scomporre i diversi metodi per immaginare, scrivere e produrre musica. Il maestro Igor Merlini, compositore e consulente RAI per la musica e anch’esso membro del Comitato Scientifico di AI ISIA, ad un primo ascolto dei prodotti di Obernaut01, sostiene che nel prossimo futuro la composizione generativa basata su reti neurali potrà cambiare il processo creativo musicale, sovvertendo di netto molti paradigmi della composizione moderna. Il maestro Nicola Elias Rigato, compositore e stretto collaboratore di Oberlunar per il progetto Obernaut01, ha spiegato che il ruolo del compositore sarà quello di addestrare ed istruire la rete neurale così creando tutto ciò che è a monte e non a valle della composizione stessa.

Foto copertina: Rostyslav Savchyn, Unsplash