ISIA e il Politecnico delle Arti di Bergamo insieme per una Summer School interdisciplinare tra arte, paesaggio e ricerca internazionale
Dal 22 al 27 luglio 2025, Bergamo ha ospitato la Interscape Summer School, nata dalla collaborazione tra ISIA Firenze e il Politecnico delle Arti di Bergamo, con il sostegno del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nell’ambito dei fondi del programma Next Generation EU.
Interscape è un progetto di internazionalizzazione che ha costruito una rete di ricerca e collaborazione interdisciplinare, con l’obiettivo di connettere istituzioni già impegnate in percorsi di alta formazione artistica multidisciplinare o interessate a svilupparli.
Il programma della Summer School si è articolato attraverso workshop, tavole rotonde, talk e momenti collettivi, con la partecipazione di artisti e teorici internazionali. Il Visual Art Program ha previsto due laboratori principali, dedicati all’analisi critica, teorica e performativa dei paesaggi urbani, naturali, sonori e storici.
Brandon LaBelle, artista e teorico noto per la sua ricerca sull’ascolto e sulla dimensione sociale e politica del suono, ha guidato un laboratorio sulle party practices: pratiche di convivialità come spazi sperimentali per abitare l’alterità. Il laboratorio ha incluso la co-creazione di ambienti tematici attraverso letture teoriche, performance e pratiche audiovisive, esplorando il potenziale politico e poetico della festa come forma di accoglienza e resistenza.
Stefano Romano, artista e ricercatore visivo, ha condotto un laboratorio su historyscape e futurescape, rileggendo i paesaggi urbani tra passato e futuro attraverso il filtro del retrofuturismo. Gli studenti hanno “performato” realtà alternative partendo dall’analisi del contesto storico e politico di specifiche aree urbane, attivando memorie non registrate e immaginando nuovi futuri possibili.
Paesaggi naturali, urbani e percettivi: uno sguardo interdisciplinare
La riflessione sul paesaggio ha attraversato natura incontaminata e città costruite dall’uomo, due estremi centrali nel dibattito sulla crisi climatica.
In parallelo, historyscape ha indagato le tracce del passato nello spazio urbano, mentre futurescape ha immaginato scenari futuri, utopici o distopici. Infine, l’interazione tra soundscape (paesaggio sonoro) e scopic landscape (paesaggio visivo) ha offerto agli studenti una visione sensoriale e immersiva dell’ambiente, attraversando linguaggi e discipline.