Quando il gioco si fa serio: ISIA Firenze porta il design sociale alla Biennale di Monza

17 Novembre 2025

Otto progetti per riscoprire il valore democratico del ludico: dalla collaborazione alle diverse abilità, dalla sostenibilità all’inclusione

 

Monza, 6 novembre 2025 – In un’epoca dominata da crisi globali e tecnologie sempre più pervasive, otto giovani designer di ISIA Firenze riportano il gioco al centro della riflessione progettuale con “Fondamentali in gioco”, mostra collettiva ospitata al Belvedere della Villa Reale di Monza dal 14 novembre 2025 al 7 gennaio 2026, nell’ambito dell’11esima edizione della Biennale di Monza.

Non semplici passatempi, ma veri e propri strumenti di indagine sociale e innovazione: è questa la tesi che attraversa i progetti esposti, dove il gioco ritorna ad essere ciò che dovrebbe sempre rappresentare, una palestra di libertà, riflessione e impegno civile. “Vogliamo riaffermare il ruolo educativo e democratico del ludico, come strumento di tutela per le generazioni presenti e future”, spiegano i curatori della mostra, la Prof.ssa Sabrina Sguanci che insieme ai Prof.ri Biagio Cisotti e Andrea Moscardini, ne hanno curato l’allestimento con l’art direction della Prof.ssa Silvia Masetti e la grafica di Viola Imovilli.

Peluches bianchi a forma di conigli strappati su sfondo nero, con piccole croci rosse sugli occhi.

UN CONIGLIO IN SPUGNA COME MANIFESTO – Icona d’eccezione della collettiva è Max, coniglietto in spugna nato dal progetto Care Toys – laboratorio diretto dal designer Gilberto Corretti per l’Ospedale Meyer di Firenze – una delle esperienze pionieristiche del design sociale italiano. Max accoglie i visitatori come simbolo di quella “leggerezza seria” che, nel solco tracciato da Bruno Munari e Enzo Mari, caratterizza il design ludico più consapevole.

OTTO PROGETTI, UN’UNICA VISIONE – La collettiva presenta otto progetti di tesi che esplorano le molteplici dimensioni del gioco come strumento progettuale. Si va da Join In e Animagnetici, pensati per alimentare la collaborazione tra bambini, a Un colore tutto mio, Sirio, Lio e Penthot, dedicati alle diverse abilità e all’inclusività. Non manca la sostenibilità con Classe Verde, orto didattico per la scuola elementare che trasforma l’educazione ambientale in esperienza ludica.
Ogni progetto dimostra come il gioco possa farsi carico di temi fondamentali – dalla diversità di genere alla sostenibilità ambientale, dall’accessibilità alla cooperazione – senza mai perdere quella dimensione di piacere e scoperta che lo rende efficace strumento educativo.

 

IL GIOCO COME ANTIDOTO ALLA CRISI – “In un mondo segnato da conflitti e tecnologie belliche, il gioco rappresenta un presidio di civiltà da preservare e difendere”, sottolineano da ISIA Firenze. La mostra si propone così non solo come vetrina di progetti innovativi, ma come manifesto culturale che rivendica il valore del ludico contro la mercificazione e la banalizzazione del gioco infantile.

 

Autrici e autori:
Matilde Biagini (Classe Verde), Alessandro Ciliento (Animagnetici), Valentina Franceschi (Un colore tutto mio), Caterina Lascialfari (Join In), Marta Maya Lionetti (Lio), Vittorio Melchionna (Penthot), Filippo Corretti (Max Caredoll), Giulia Viviani (Sirio, la luna, il pirata, la sirena)

Relatori: Biagio Cisotti, Gilberto Corretti, Maurizio Galluzzo, Antonio Glessi, Simone Paternich

 

ISIA FIRENZE – L’ISIA di Firenze, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, è un istituto pubblico di livello universitario inserito nel comparto AFAM – Alta Formazione Artistica e Musicale – del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), che si occupa di design nel senso più ampio del termine e propone un’offerta formativa completa: un primo e secondo livello (triennio di base e biennio di specializzazione) in design del prodotto e della comunicazione, una serie di master di I livello e i dottorati di ricerca. Fondato nel 1975 per formare le nuove generazioni di professionisti in grado di dare seguito alla grande esperienza del design italiano, l’Istituto è una scuola contemporanea, tesa all’innovazione, con un modello didattico fortemente improntato sull’esperienza pratica e di laboratorio e la connessione con numerose realtà produttive locali e internazionali, con le quali collabora per formare i designer del futuro. L’accesso ai corsi è subordinato al superamento delle prove di ammissione, poiché il numero dei posti disponibili è limitato.

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